Il lavoro della politica ha ben poco a che vedere con quello dell’attrice teatrale. Eppure, dopo tanti anni nel mondo dello spettacolo, imboccare questa strada ed appassionarmici ha richiesto ben poco tempo. Ho capito subito che la politica è anche e soprattutto quella che hanno cantato gli autori greci e latini. E’ un’arte – oltre che una scienza - che richiede dedizione, disponibilità e voglia di dedicarsi agli altri.
Sono entrata in politica quasi precipitosamente accettando la candidatura di Forza Italia alle elezioni europee del 2004. Poi sono stata consigliere regionale del Veneto e portavoce nazionale del partito.
Sono entrata al Parlamento Europeo quando Renato Brunetta è stato nominato Ministro. Ho sperimentato che l’Europa è un’istituzione importante dove si prendono decisioni sempre più significative per la vita dei paesi che la compongono e quindi per tutti noi.
Ho fatto parte della Commissione ambiente e mi è evidente come sia indispensabile intervenire al più presto per controllare il clima, l’ara, la natura, le acque e tutto ciò che è vitale e primario per la nostra sopravvivenza.
Il Nord-Est soffre gli effetti della sua laboriosità e della sua industrializzazione. Tutto è cresciuto in fretta perché le nostre sono popolazioni speciali che conoscono profondamente il significato del lavoro. Oggi vediamo che mancano infrastrutture, che bisogna velocizzare i percorsi, ampliare la rete stradale che è stata concepita per un mondo che non c’è più. In Europa possiamo restare da protagonisti se ci manteniamo competitivi, se sappiamo dimostrare che il nostro territorio offre maggiori possibilità e risorse rispetto agli altri. Il Veneto, il Friuli Venezia Giulia, il Trentino Alto Adige, l’Emilia Romagna sono regioni considerate con rispetto in Italia e altrove. Sono terre di mare, di montagna, di collina e di confine. Un mix geopolitico che le rende speciali e che richiede una classe politica impegnata nella difesa delle loro singole specialità.
Al Parlamento Europeo ho iniziato un lavoro che intendo proseguire – e lo potrò fare solo se voi me lo consentirete con il vostro voto -, a favore di quella che considero la mia “terra allargata”. Così, come se fosse una famiglia che si è aperta ad altri mondi ed altre realtà.
Da veneta, contaminata dal rispetto per tutto quello che è il territorio che si estende ben oltre i suoi confini, voglio proseguire il mio percorso politico che è anche un modo per dimostrare la tenacia che le donne sanno esprimere quando si tratta di lavoro e di obiettivi da raggiungere.
Le donne, in politica e non solo, continuano ad essere una sparuta minoranza. Ma io ho appurato di persona quanto sono capaci, competenti, pronte a mettersi in discussione e ad imparare. Un Paese che vota per le donne al Parlamento Europeo, dà prova di civiltà e di democrazia avanzata. E io questo Paese vorrei rappresentare. Un paese che, come le nostre terre, ha espresso nella sua storia valori forti e indiscutibili come la famiglia, la solidarietà, la laboriosità.
Per restare al Parlamento Europeo ho bisogno del vostro aiuto. E’ necessario il vostro voto. E’ indispensabile che sulla scheda, accanto al simbolo del Pdl, scriviate GARDINI.
E di questo, sin d’ora, vi sono profondamente grata.
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